martedì 16 aprile 2013

Il "Sensivismo" di Aldo del Bianco


Il Sensivismo
di Aldo del Bianco


Aldo del Bianco è nato a Fiumefreddo Bruzio, una località sul litorale tirrenico della provincia di Cosenza. Sulla sua vasta e poliedrica attività artistica hanno scritto i maggiori critici e storici d'arte contemporanei. Oggi, molte delle sue Opere figurano nelle collezioni pubbliche e private, in Italia e all'Estero. Il Sensivismo di del Bianco, nasce dall'esperienza concreta della vita, dall'atto quotidiano del vissuto umano, che si delinea e si manifesta nelle infinite contraddizioni dell'animo umano, laddove si vanno a sedimentare, tutte le nostre ansie e paure, le aspettative e le delusioni, ma anche la felicità e il dolore degli attimi ormai sfuggiti. Questi contrasti esistenziali, diventano equilibrio di forme e contenuti, che l'Artista manifesta appieno con i suoi osservatori, tanto da condividerne emozioni struggenti ed immagini liriche, ed evocative, rapprese nella sostanza pittorica.

Il Maestro del Bianco, si offre al mondo condividendone i doni del “vedere” e del “sentire” nelle sue percezioni intime e soffuse, che Egli sa materializzare, strutturare, destrutturare e colorare di suggestiva e antica bellezza. La sua pittura è uno strumento di indagine introspettiva e comunicazione, che attraverso la sapiente e la virtuosa trasfigurazione cromatica del reale riesce ad esprimere sentimenti, emozioni e passioni struggenti, in una condizione di seducente esasperazione virtuale. L'Arte di del Bianco è ardore e potenza, luce e ombre, giorno e notte, in un continuo avvicendarsi di sogno e realtà, che produce incanto dei sensi e “pathos creativo”. Egli esalta il significato profondo dei processi vitali, che generano la vita sulla terra, rafforzandone con la sua espressività caratteriale i tratti emotivi ed empatici della natura umana. Il suo tratto è deciso e appassionato, la materia del colore pulsa di vitalità e di suadente beltà, le linee e le forme sono sinuose e ammiccanti, in un perfetto equilibrio estetico di sintesi e originale interpretazione, dove tutto è eleganza ed armonia tecnica. Il Maestro del Bianco crea simboli espressivi, che generano immagini esistenziali universali, che diventano perciò metafore, che legano l'intuizione al sentimento, svelando all'osservatore attento la imperturbabile tensione vitale, che anima il mondo degli uomini.

I suoi quadri sono come oblò da cui si scorge l'estatica bellezza della vita, nella sua dimensione terrena, ma anche mistica, fatta di dettagli commoventi, di memorie antiche, vibranti di ricordi sbiaditi ma ancora palpitati e pieni di slancio vitale. Nella concezione pittorica di Aldo del Bianco si appalesa, prepotentemente, il dissidio interiore, l'inquietitudine, il disagio dell'uomo moderno contro la “disumanizzazione” delle emozioni, che impoveriscono, annichilendone la sfera delle relazioni affettive e psichiche; Egli attraverso il contrasto delle forme, l'elasticità delle movenze, la fantasia del colore e l'alternarsi dei chiaroscuri, esprime il disincanto dell'uomo contemporaneo, che cerca rifugio nel sogno, in una “mitizzazione” estrema della realtà, pur essendo imprigionato in una “trascendenza”, che talora si trasforma in “dualismo cosmico”. Egli dipinge non solo le fattezze delle forme, ma anche e soprattutto ritrae la tensione emotiva ed emozionale di ciò da cui trae slancio la “forma dell'anima”, l'unica in grado di spiegare e decifrare i codici misteriosi, che albergano celati nel cuore di ognuno.

Aldo del Bianco, dunque, è pittore e poeta, perché sa coniugare, trasfigurandola, l'arte della raffigurazione formale ed estetica del linguaggio delle forme, ricco di sensualismo e virtuosismo plastico, che è un inno alla gioia di vivere, con la sua capacità interpretativa e descrittiva dell'elevazione spirituale, tipica della dimensione umana che parla di amore e fratellanza, e che si rapporta con la divinità. Una continua ricerca interiore, una innovativa sperimentazione stilistico-espressiva, una catarsi ed una ascesi, che come suggerisce l'Artista, culmina nella sintesi dialettica dell'idea di Dio. Nelle sue tele il divino e l'atto creativo si fondono, per generare un “cosmo in divenire”, un'alchimia che trae forza e nutrimento dall'esperienza umana, sublimata dalla ricerca incessante dell'Infinito.

Atanasio Bisignano
Editore, Pubblicista, Critico

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