Il
Sensivismo
di Aldo del Bianco
Aldo del Bianco è
nato a Fiumefreddo Bruzio, una località sul litorale tirrenico della
provincia di Cosenza. Sulla sua vasta e poliedrica attività
artistica hanno scritto i maggiori critici e storici d'arte
contemporanei. Oggi, molte delle sue Opere figurano nelle collezioni
pubbliche e private, in Italia e all'Estero. Il Sensivismo di del
Bianco, nasce dall'esperienza concreta della vita, dall'atto
quotidiano del vissuto umano, che si delinea e si manifesta nelle
infinite contraddizioni dell'animo umano, laddove si vanno a
sedimentare, tutte le nostre ansie e paure, le aspettative e le
delusioni, ma anche la felicità e il dolore degli attimi ormai
sfuggiti. Questi contrasti esistenziali, diventano equilibrio di
forme e contenuti, che l'Artista manifesta appieno con i suoi
osservatori, tanto da condividerne emozioni struggenti ed immagini
liriche, ed evocative, rapprese nella sostanza pittorica.
Il Maestro del
Bianco, si offre al mondo condividendone i doni del “vedere” e
del “sentire” nelle sue percezioni intime e soffuse, che Egli sa
materializzare, strutturare, destrutturare e colorare di suggestiva e
antica bellezza. La sua pittura è uno strumento di indagine
introspettiva e comunicazione, che attraverso la sapiente e la
virtuosa trasfigurazione cromatica del reale riesce ad esprimere
sentimenti, emozioni e passioni struggenti, in una condizione di
seducente esasperazione virtuale. L'Arte di del Bianco è ardore e
potenza, luce e ombre, giorno e notte, in un continuo avvicendarsi di
sogno e realtà, che produce incanto dei sensi e “pathos creativo”.
Egli esalta il significato profondo dei processi vitali, che generano
la vita sulla terra, rafforzandone con la sua espressività
caratteriale i tratti emotivi ed empatici della natura umana. Il suo
tratto è deciso e appassionato, la materia del colore pulsa di
vitalità e di suadente beltà, le linee e le forme sono sinuose e
ammiccanti, in un perfetto equilibrio estetico di sintesi e originale
interpretazione, dove tutto è eleganza ed armonia tecnica. Il
Maestro del Bianco crea simboli espressivi, che generano immagini
esistenziali universali, che diventano perciò metafore, che legano
l'intuizione al sentimento, svelando all'osservatore attento la
imperturbabile tensione vitale, che anima il mondo degli uomini.
I suoi quadri sono
come oblò da cui si scorge l'estatica bellezza della vita,
nella sua dimensione terrena, ma anche mistica, fatta di dettagli
commoventi, di memorie antiche, vibranti di ricordi sbiaditi ma
ancora palpitati e pieni di slancio vitale. Nella concezione
pittorica di Aldo del Bianco si appalesa, prepotentemente, il
dissidio interiore, l'inquietitudine, il disagio dell'uomo moderno
contro la “disumanizzazione” delle emozioni, che impoveriscono,
annichilendone la sfera delle relazioni affettive e psichiche; Egli
attraverso il contrasto delle forme, l'elasticità delle movenze, la
fantasia del colore e l'alternarsi dei chiaroscuri, esprime il
disincanto dell'uomo contemporaneo, che cerca rifugio nel sogno, in
una “mitizzazione” estrema della realtà, pur essendo
imprigionato in una “trascendenza”, che talora si trasforma in
“dualismo cosmico”. Egli dipinge non solo le fattezze delle
forme, ma anche e soprattutto ritrae la tensione emotiva ed
emozionale di ciò da cui trae slancio la “forma dell'anima”,
l'unica in grado di spiegare e decifrare i codici misteriosi, che
albergano celati nel cuore di ognuno.
Aldo del Bianco,
dunque, è pittore e poeta, perché sa coniugare, trasfigurandola,
l'arte della raffigurazione formale ed estetica del linguaggio delle
forme, ricco di sensualismo e virtuosismo plastico, che è un inno
alla gioia di vivere, con la sua capacità interpretativa e
descrittiva dell'elevazione spirituale, tipica della dimensione umana
che parla di amore e fratellanza, e che si rapporta con la divinità.
Una continua ricerca interiore, una innovativa sperimentazione
stilistico-espressiva, una catarsi ed una ascesi, che come suggerisce
l'Artista, culmina nella sintesi dialettica dell'idea di Dio. Nelle
sue tele il divino e l'atto creativo si fondono, per generare un
“cosmo in divenire”, un'alchimia che trae forza e nutrimento
dall'esperienza umana, sublimata dalla ricerca incessante
dell'Infinito.
Atanasio Bisignano
Editore, Pubblicista, Critico
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